Pagine

sabato 24 gennaio 2015

#mirandagoestolorso

Nella taverna più famosa della città, fra una birra e un trancio di pizza formaggiosa, ho ripreso confidenza con il mio alter ego fashionista. Messe da parte le babucce di montone, mi sono data ai cuissard borchiati. Niente tacchi per me, preferisco viaggiare comoda nella giungla nel buon gusto culinario, lasciandomi andare al ritmo della musica senza pensare a nulla. Più o meno. Non posso farci niente, l’occhio cade dove il cuore smette di avere riserve. E coglie, vigile come una volpe, ogni sgarro al Galateo di Miuccia. Una ballerina è e rimane un’eccezione di stile, ripescata da anni lontani per farci rivivere momenti felici della nostra infanzia in allegria (e comodità). Ma se hanno una fascetta sul collo del piede e un calzino alla caviglia in vista, non c’è revival che tenga (né dignità). Bocciata. Saltello un po’ più in là, brilla della mia rossa preferita. Ma proprio il rosso del mio rossetto Deborah appena ritoccato alla toilette mi sbatte in faccia con una mossa di flamenco. A carnevale c’è ancora tempo ma l’assenza delle mezze stagioni quest’anno ha confuso gli animi. Una spagnola strizzata in abito rosso e pizzo nero saltella allegra sulla pista. Beata innocenza, lei non sa e non soffre. Scusala Karl per i suoi peccati, Dolce&Gabbana hanno investito più di te in pubblicità, senza offesa.