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domenica 15 febbraio 2015

#PerchéSanremoèSanremo

Potrei parlarvi della splendida canzone di Malika che mi ha commosso dal primo ascolto, nonostante il mio subconscio rifiutasse di tifare per una che ha mollato Cremonini e porta i capelli alla Ursula; potrei parlarvi della delusione di Siamo uguali di Fragola/Fedez, che sembrava il risveglio di Meneguzzi; potrei commentare l’ovazione del pubblico per Il Volo, l’unico gruppo con le groupies novantenni (cit.); potrei dilungarmi sulla triste figura del mio amato Raf che sembrava Rocco dopo l’Isola; o consigliare degli psicofarmaci alla Atzei (“questa è morta e non lo sa”, cit. di mio padre). Ma il mio occhio mirandesco non può non dare sazio ai commenti sul look.



Da quando Chiara ha aperto la kermesse vestita da Titti (sicuramente in tema con la settimana di Carnevale) ho subito capito che ci sarebbero state grandi soddisfazioni in questo Festival.
Che poi più che un Festival è stato un lavoro. Non ho dormito per una settimana! Lo so, quest’anno mi ha preso malissimo. Ma che ci posso fare sono un’italiana media, amo il Festival, seguo Miss Italia e potrei sostenere un esame sulle Fiction tv e prendere 30 e lode.


È stato un Festival dalle grandi contraddizioni. Il più vecchio (Marco Masini) vestito da giovane con tanto di catena al portafoglio anni novanta (Sanremo pullula di ladri è risaputo); e i rapper vestiti eleganti. Che poi, Santo cielo, l’uomo a Sanremo deve andare con il vestito! Non ci vuole un genio di stylist. Certo, bisogna stare attenti che il vestito non sia ricoperto di rose rosse.
I più giovani vestiti da Fonzie anni cinquanta, dico io se non siete Ligabue e per giunta cantate da tenori, lasciate stare il chiodo di pelle. E la più “anziana” vestita da Principessa (Grazia di Michele sei il mio mito!).

In sintesi, da una settimana di logorante, prolisso, interminabile e stupendo (sì, ho amato questo Festival!), ho imparato un po’ di cose:

  • Se devi cantare al Festival di Sanremo è il caso di spenderli 2000 € in più e farti l’apparecchio interno;
  • Le scarpe ortopediche di Stella McCartney sono da blogger e le blogger a Sanremo non ci vanno;
  • Se hai le braccia grosse coprile (prendere esempio dal miracolo costumistico della Carlucci a Ballando con le Stelle);
  • Se sei Romina Power puoi indossare un brutto kaftano passato di moda ed essere splendida (attenzione leggere bene, SE SEI ROMINA POWER);
  • Il rossetto color pop-fluo con i capelli rossi va molto di moda (ma non si sa bene perché).
Premio miglior stile: Nina Zilli, il suo vintage-retrò mi piace da morire.
Premio miglior vestito: le culotte di Bianca Atzei (lo so questa scelta divide, ma a me Marras fa impazzire).
Premio miglior valletta: la nuova Belén, meno tamarra e più elegante. Conti ti potevi prendere solo lei per questo Sanremo e lasciare le altre due alla loro triste ricerca di un fidanzato che non le cornifichi! Passo e chiudo.