Pagine

giovedì 14 maggio 2015

Il Plan B del mercoledì

Plan B al Teatro Vittorio Emanuele di Messina 12-13 maggio 2015.

Pantaloncini alla zuava, canotta, borsello a tracolla. Il classico cliché da straniero. Sguardi curiosi nella loro direzione dai pochi messinesi non attaccati alla maglia bianconera. Noi in un angolino del bar con giacchetta, ignare dei 25° (il cervello dice che è ancora maggio) e le gambe coperte (senza calze? che sei matta, ho le gambe bianco latte!). Uno sguardo, due parole in un misto di inglese sbiascicato a rimasugli francesi della mia amica e abbiamo conosciuto le star della serata. 

Per un’ora e mezza hanno saltato, strisciato, rotolato e scalato (letteralmente) il palco del Vittorio Emanuele. Ironici, buffi, incredibilmente credibili nella loro performance circense. Eppure eccoli qui a gironzolare intorno a Don Giovanni d’Austria in cerca di un luogo familiare nella Messina più bella (fra un cassonetto e una macchina in doppia fila brilla la debole scintilla di una bellezza passata), con aria tutt’altro che intellettuale. In mezzo ad una generazione che per questa volta non è tanto lontana da quella che mezz’ora prima applaudiva dalla platea. 

Voi come rappresentereste la vita? Aurélien Bory e Phil Soltanoff hanno messo sottosopra la realtà, trasformandola in una grande giostra dove i giochi di potere, le sfide, le opportunità quotidiane sono piccole palline candide, contese da più mani. Dove per arrivare in cima, bisogna schiacciare gli altri, a volte darsi una mano, a volte non guardarsi nemmeno in faccia. Dove non sempre vince lo sbruffone sicuro di sé ma il furbo di turno non manca mai. Una rappresentazione della vita contemporanea nella quale il fallimento del piano A ci ha già catapultato nell’inatteso piano B. 

4 attori e tanti piccoli manager in giacca e cravatta davanti alla giostra della vita che li sbatte su prospettive diverse ogni giorno. Uomini striscianti in una quotidianità che puoi combattere solo con il sorriso. E di risate io ne ho fatte tante in 90 minuti di spettacolo che hanno trasformato il mio ripetitivo e monotono mercoledì in una boccata d’aria e di pensiero. 

Mi sono ricreduta: nonostante la scomparsa di Coco e Dior c'è ancora da imparare dai francesi, oltre alla ricetta delle crepes.

Mi dicono che il Teatro Vittorio Emanuele di Messina compie Trent’anni di resurrezione (post 1908). E allora tanti auguri amico caro, sincero, divertente e schietto come ogni amico dovrebbe essere.

Clicca qui per vedere il calendario completo della Compagnie 111